Il nome attuale di Capraia deriva invece dal latino Capraria (così la chiama infatti Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia), originato a sua volta dal termine “Karpa”, che voleva dire “roccia”.
Capraia è considerata un piccolo paradiso geologico. Si tratta dell’unica isola vulcanica dell’arcipelago frutto di una doppia eruzione.
Quasi contemporaneamente al primo cataclisma, circa 10 milioni di anni fa, avvenne lo sviluppo di un più piccolo camino vulcanico presso l’odierna Punta della Zenobito.
Coste scoscese a picco sul mare, suggestive rocce portate a nudo dall’erosione del vento e del mare, documentano il susseguirsi delle eruzioni e delle stratificazioni laviche. Tutto ciò è ben visibile nella famosa Cala Rossa, sicuramente una delle cale più particolari dell’arcipelago, dove le pareti rocciose a forma di tronco di cono presentano dei colori che variano dal rosso al nero.
La naturale conformazione del territorio, la ricchezza e varietà della vegetazione e delle specie faunistiche, la stessa distanza dalle coste toscane, fanno indubbiamente di Capraia l’isola più “selvaggia” dell’Arcipelago. A terra è tutelata la maggior parte del territorio, suddiviso in diversi livelli di protezione.
Floristicamente l’isola è un vero e proprio laboratorio naturale: delle oltre 650 specie vegetali censite, quasi il 3% è endemico, tra cui alcune specie presenti nell’isolotto della Peraiola (o isola dei gabbiani): la linaria capraria, la borragine nana e la centaurea di Capraia.
L’area centrale di Capraia è la più montuosa dell’isola e il rilievo maggiore è Monte Castello alto 445 metri slm. Il verde manto di questa zona è costellato da macchia mediterranea arbustiva ricca di erica, corbezzolo, lentisco e mirto con la gariga e alcune piccole estensioni di lecceta.
Notevole la presenza dell’avifauna stanziale e migratrice: tra le specie marine incontriamo i marangoni dal ciuffo, le berte e l’ormai raro gabbiano corso adottato, in volo su un’onda increspata, come simbolo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Tra quelle terrestri per i rapaci sono presenti il gheppio, le poiane, il falco pellegrino e di recente il falco pescatore. Tra gli alati più vistosi è anche il corvo imperiale. Grande è il numero dei migratori soprattutto a primavera presso lo Stagnone, luogo di osservazione privilegiato, coperto dalle spettacolari fioriture di ranuncolo d’acqua.
Ricche sono le acque capraiesi, meta degli appassionati di snorkeling e delle immersioni di diving che si divertono ad osservare le forme di vita marina nascoste nella ricca prateria a posidonia o sulle pareti che sprofondano nel blu con un tripudio di margherite di mare, alghe e spugne. Qui gli anfratti rocciosi celano le tane delle grandi cernie e poco lontano nuotano saraghi, dentici, orate e ricciole. Non mancano i cetacei: nel mare di Capraia, in pieno Santuario dei Cetacei Pelagos, l’area marina protetta più grande d’Europa compresa tra il territorio francese, monegasco e italiano, si possono osservare delfini, capodogli le maestose balenottere e le evoluzioni delle veloci stenelle. Dopo decenni di assenza è stata anche accertata la presenza della foca monaca. Dal 2020, dopo frequenti avvistamenti di un esemplare di Foca monaca (specie protetta e classificata come specie in pericolo di estinzione), nel tratto di mare tra Punta delle Cote a nord e la baia a sud di Punta delle Cote (costa ovest), è vietato l’accesso, la navigazione e la sosta.
Sono tutelati come zona A gli isolotti: La Peraiola, Le Formiche, Lo Scoglione, lo Scoglio del Gatto, e lo Scoglio della Manza. Nel 2017 è stata introdotta una nuova zonazione a mare che ha modificato le aree in cui sono consentite la pesca sia professionale che sportiva e le modalità di rilascio delle autorizzazioni.
Luoghi d'Interesse
Sull’isola sono presenti solo due centri abitati: il nucleo del porto e il paese, borgo più antico a ridosso del forte di San Giorgio.
L’isola offre numerosi siti di interesse storico raggiungibili grazie a sentieri e mulattiere: Ex Colonia Penale, Torre del Porto, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa dell’Assunta, Chiesa di San Nicola, Chiesa e convento di San Antonio, Forte San Giorgio e numerose spiagge, calette e grotte.
Il Miglio Blu di Capraia è un corridoio riservato alla balneazione in sicurezza, destinato all’attività di nuoto libero in mare aperto, swimtrekking e snorkeling, un percorso in andata e ritorno che consente di nuotare praticamente per un miglio nautico nelle acque smeraldine di Capraia, ed in cui vige il divieto di navigazione, di ancoraggio e di ormeggio.
È stato realizzato mediante la collocazione di ventidue boe (alcune delle quali dotate di segnalazione luminosa notturna) lungo una linea che si sviluppa davanti all’abitato di Capraia, tra la zona estrema a sud del porto, poco prima della Grotta sotto la Torre (accessibile a tutti da terra), e la Torretta al Bagno, anch’essa accessibile da terra, con un tragitto lungo circa 1100 m e largo circa 20-25 m.
Prodotti Tipici
Il miele – L’azienda agricola San Rocco produce differenti tipi di miele, in base alle fioriture stagionali di erica arborea, rosmarino, asfodelo, cardo, cisto, maro ed uno svariato numero di piante della macchia mediterranea dell’isola di Capraia. Il progetto aziendale prevede di affiancare alla produzione di miele anche produzioni di confetture di frutta (in particolare gelatine di uva).
Il miele di Capraia, prodotto dall’azienda agricola biologica “Valle di Portovecchio”, ha un sapore particolarissimo e talmente buono che da vincere nel 1999 il premio come miglior miele d’Italia millefiori.
Dai frutti che la macchia offre si ricavano pregiati ed ottimi distillati quali il nocino, il liquore di mirto ( dichiarato prodotto di eccellenza a Slow Food nel 2002 ), il limoncino, le grappe al mirto o al miele, il “rubino”, un distillato di amarene e sangiovese dell’Elba. Inoltre confetture di marmellata di vario tipo, dai fichi alle more.
La birra – Produzione dell’ azienda agricola, “Arura”, la Birra artigianale dell’Isola di Capraia , la “Karpa”, all’elicriso, buona e particolare dal profumo intenso ed avvolgente.
Il Birrificio Ortigrandi ha convertito parte dei terrazzamenti dei monaci benedettini del XVII secolo a luppoleto e producono ottime birre artigianali con le note della macchia mediterranea: l’Ipa del Fago, Bionda del Fago con sentori di miele, Bitter del Cirre rossa, Belga del Cirre con foglie di mirto.
Il Vino – Di nuova produzione anche uno splendido vino bianco , Ansonica “Le terrazze degli orti Grandi”.
Alicante IGT costa toscana ( Grenache ), vigneto in conversione ad agricoltura biologica. Di nuova produzione un vino splendido dal carattere mediterraneo , solare di estrema eleganza e finezza, di colore rosso rubino , con un tannino setoso e carnoso che cattura per la sua perfetta armonia .
Dalla coltura della vite effettuata in località “il Piano” si è ottenuto per la prima volta nel 2004 un ottimo aleatico di Capraia ed anche un vino rosato da tavola: il “Rosa della Piana”, il Palmazio ( vermentino ) e lo Zenobito, rosso intenso. Disponibili anche la Grappa, “l’Asfodelo” un prosecco frizzante e profumato e marmellate d’uva.
I caprini – L’Azienda agricola “Il Saracello” si occupa dell’allevamento delle capre, finalizzato alla produzione ed il commercio di latte fresco pastorizzato di capra, di formaggi freschi e stagionati, di ricotta, robiola, semistagionati al peperoncino, al mirto e alle spezie di Capraia, budini e altri prodotti derivati dalla lavorazione del latte di capra.
Il pesce – La Cooperativa di acquacoltura “Maricoltura e Ricerca” nasce nel 1998 e si definiscono “coltivatori di mare”. Partiti da un progetto di sperimentazione regionale all’interno del Parco Nazionale è l’unica realtà Italiana in questo settore ad allevare Orate e Spigole in acque così incontaminate unici ad allevare, senza antibiotici con un risultato finale unico.
Da non perdere le frittelle e le zuppe di “sammula” o “samula”, specie di aglio selvatico, insieme ai totani ai quali è dedicata la più importante e popolare festa dell’isola, che si celebra ogni anno alla fine di ottobre.